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Riceviamo dall’associazione di tutela dei consumatori “Bastabollette” un contributo sul dibattito dei costi di disattivazione, un argomento sempre attuale e ricorrente nelle domande poste dai lettori.
Sono stati due anni di fuoco, per gli utenti che hanno deciso di recedere dal contratto telefonico. A seguito dell’approvazione della Legge Bersani, gli utenti hanno pensato di poter tirare un sospiro di sollievo, dal momento che la Legge 40/07 ha abolito ogni genere di penale, sia quella applicata a seguito della disdetta sia quelle per recesso anticipato.
I costi che la Bersani avrebbe abolito sono però tornati sotto forma di altre denominazioni e non sono di certo meno onerosi. In realtà, queste somme non possono essere classificate come penali, dal momento che gli operatori hanno giocato bene la carta della confusione linguistica: quelle che un tempo si chiamavano penali, oggi si chiamano costi di disattivazione. Cambiano le parole, non la sostanza!
L’opera di ridefinizione dei costi messa in atto dagli operatori non ha fatto altro che acuire la confusione d’idee che già gravitava attorno alla natura di queste somme, tanto che Agcom ha dovuto diramare delle linee guida ad hoc, con le quali l’Autorità ha reso note le misure adottate per l’attività di vigilanza e sorveglianza previste dall’art. 1 della Legge Bersani.
Grazie alla presa di posizione dell’Autorità, i Consumatori hanno potuto esercitare con maggiore consapevolezza i loro diritti, al fine di raggiungere gli obiettivi che la Bersani aveva prefissato fin dalla prima approvazione.
Una sentenza del 2010 del Consiglio di Stato ha però ridefinito i margini dell’applicazione dei costi di disattivazione. Tutto comincia da un ricorso presentato da Sky al Tar del Lazio, dovuto a un provvedimento della Direzione Tutela dei Consumatori di Agcom, che invitava Sky a rivedere alcune della clausole contrattuali che imponevano un rimborso, da parte del cliente, di tutte le somme relative alla fruizione indebita di alcune offerte promozionali.
Nella causa di fronte al Tribunale, Sky ha eccepito l’applicazione dell’art. 1 della Legge 40/70, secondo il quale le offerte promozionali possono essere sottoposte a vincolo temporale. Il Tar del Lazio si pronuncia in favore di Sky, ma Agcom decide di impugnare la sentenza e si presenta davanti al Consiglio di Stato, che conferma la sentenza del Tribunale Amministrativo.
La decisione del Consiglio di Stato (che noi di Basta Bollette abbiamo commentato in questo post), che di fatto reintroduce le penali abolite dalla Bersani sotto la copertura dei costi di disattivazione, non riesce comunque a fare chiarezza su un argomento complesso ed estremamente dibattuto come i costi di disattivazione.
Nella sentenza del TAR, confermata dal Consiglio di Stato, si esamina il caso assai specifico dei contratti sottoposti a vincolo temporale e quindi inseriti necessariamente in una promozione commerciale, per i quali viene data all’utente libera scelta se aderire alle condizioni contrattuali standard, o piuttosto a quelle fornite a condizioni agevolate.
L’utente sarebbe quindi libero di scegliere se sottoscrivere o no una tariffa scontata, consapevole che – nel secondo caso – sarebbe tenuto a pagare eventuali costi di disattivazione ovvero costi per recesso anticipato.
Nella pratica, è sempre più difficile che gli operatori propongano delle tariffe standard liberamente sottoscrivibili, accanto alle tariffe scontate. Le offerte dei gestori sono oggi – per la maggior parte – promozionali e sottoposte a vincoli temporali di durata minima contrattuale, per cui diventa difficile capire se i costi applicati siano delle penali mascherate oppure no.
Non esiste una vera libertà di scelta, per il Consumatore, che si ritrova quasi sempre a dover scegliere necessariamente una tariffa scontata, senza avere la possibilità di scegliere tariffe standard prive di vincoli
La complessità di questo argomento accompagna anche altri argomenti correlati ai costi di recesso, come i il caso che riguarda i costi di disdetta a seguito di Modifiche Unilaterali del Contratto, sancite dall’art. 70 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche. Anche in questo caso – che sembra a questo punto l’unica ipotesi possibile di recesso senza costi – non è sempre assicurato che l’utente possa recedere dal contratto senza dover pagare somme aggiuntive, dal momento che il gestore potrebbe pretendere indietro le cifre abbuonate in caso di adesione a promozione commerciale.
Per garantire trasparenza commerciale alle tariffe applicate in caso di disdetta, l’Agcom ha imposto – con la Delibera 96/07/CONS, all’art. 3, comma 3 – che ogni compagnia telefonica s’impegnasse a pubblicare in maniera chiara e inequivocabile i costi applicati in caso di disdetta.
Dunque, allo stato attuale della normativa e della giurisprudenza, i costi di disattivazione sono dovuti, se risultano conformi a quelli pubblicati sui siti degli operatori, conformemente alla delibera sopra citata.
Tuttavia i dubbi sulla loro legittimità, come sopra evidenziato, permangono. E l’utente rimane libero, se crede, di opporsi al loro pagamento presentando ricorso di fronte al Corecom competente e cercare di ottenere giustizia. La nostra esperienza assaciativa ci suggerisce che, benche’ non ci possano essere certezze di risultato, in genere l’operatore tende ad abbuonare tali costi, per evitare lungaggini e spese di una lunga procedura conciliativa.
Avv. Michele Vitale
Presidente
Bastabollette
Associazione di tutela dei consumatori
Ai costi di disattivazione il sito Trovatariffe ha dedicato un’ampio spazio pubblicando i commenti dei lettori e un’apposita pagina sui prezzi stabiliti da ciascun Operatore secondo quanto stabilito dall’Agcom per evitare dubbi di interpretazione sulla loro legittimità.
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Gentile personale di Trovatariffe,
Ho attivato la Fibra Tiscali a gennaio con pagamento anticipato fino ad aprile. Mi hanno venduto il servizio dicendomi che nella mia via c’era la fibra, in realtà la linea è molto scarsa e l’ho provato inviando numerosi speedtest.
A febbraio ho ricevuto in fattura la comunicazione da Tiscali di poter recedere senza penali per modifica delle condizioni di contratto a partire dall’1 Aprile.
Da contratto pago una tariffa di contributo d’attivazione del servizio che è stata spalmata sui canoni mensili.
Se ne approfitto devo continuare a pagare la parziale tariffa di attivazione mensile?
Qui di seguito la comunicazione ricevuta in fattura: https://www.mondomobileweb.it/197053-tiscali-rete-fissa-modifica-condizioni-contrattuali-sostituzione-reti-rame/
Grazie e cordiali saluti
Salve io ho sottoscritto un contratto ADSL con operatore locale, il contratto da me firmato non porta per iscritto nulla di clausole, ma Rimanda a verificarle sul loro sito internet. Dal quale si deve poi scaricare il file. E regolare che non vengano riportate le clausole nel cartaceo da me firmato e spedito? Grazie.
Gentile Ascanio,
il contratto adsl o fibra è un contratto per adesione, predisposto unilateralmente dall’Operatore pertanto non cambiano le clausole da cliente a cliente. E’ importante che l’operatore assolva agli obblighi informativi riguardo le condizioni della promozione sottoscritta, come il prezzo dell’offerta, durata, costo di attivazione ecc., documentate in un atto scritto che sia accettato dal cliente. Le altre clausole del contratto anche se sono rinviate ad un documento esterno non condizionano la regolarità del contratto.
Ad esempio anche la carta dei servizi fa parte integrante del contratto ma non viene mai allegato allo stesso ai fini della sua validità ed efficacia.
Per altre informazioni ci contatti
Staff Trovatariffe
Buonasera,
io ho disdetto dopo 10 anni adsl e voce con un gestore locale e mi ha chiesto 65 euro di disdetta mi sembra eccessivo visto che non ho potuto migrare cn il nr.ma cambiarlo, se non pago rischio qualche pignoramento e altro???GRAZIE…
Gentile Sig.ra Concetta,
negli ultimi due anni gli Operatori hanno ribassato i costi di disattivazione che adesso sono pari a circa una mensilità del canone del servizio di fornitura. Nel suo caso il costo risulta più alto di quanto è stabilito dagli altri operatori. Non per ciò si deve considerare illegittimo.
Solo nella situazione in cui l’importo non corrisponde alle condizioni stabilite dal suo contratto ha diritto di contestare la differenza tra l’importo corretto e quello richiesto.
Le conseguenze del mancato pagamento sono la messa in mora con conseguente aumento dell’importo richiesto, la cessione del credito alla società di recupero crediti e l’eventuale inserimento nel registro dei cattivi pagatori che le potrebbe impedire di sottoscrivere altre offerte con altri operatori, oppure di accedere ad un mutuo ecc.
Per altre informazioni ci contatti
Staff Trovatariffe
tutte queste domande e risposte per me sono inutili. Da anni sono arrivato alla seguenti conclusioni:
a) mai fare contratti con gli operatori telefonici. Solo sim ricaricabili comoreso Internet con modem vostro dotato di slot sim. Quando vi aggrada non caricare più e chiudete la partita.
b) per i poveri cristi che hanno sottoscritto contratti, offerte, promozioni e balle varie, prima o poi sarete messi di fronte alla seguente scelta: pagare o non tirare fuori nemmeno un cent, lasciando a loro l iniziativa di farvi un beneamato baffo, ivi compreso l avvocato Tiscali di Cagliari.
Io ho fatto sempre così è mi sono trovato da dio. buonasera
–
Buongiorno ho una linea internet Linkem con iren
Solito problema di tutti ,nn mi è mai stato detto che avrei pagato più di 200 euro per i costi di attivazione..anzi tutto gratis
Infatti ho pagato 30 euro all’installatore e ogni mese pago i 5 euro ….e fino a qui posso pure accettarlo. ..ma la linea fa schifo nn va si sconnette di continuo ,con segnalazioni fatte da me ogni settimana ..da un anno a sta parte..vorrei disdire, ma mi è stato detto che comunque continuerei a pagare i 5 euro fino al raggiungimento dei 48 mesi …nonostante ma mia linea internet nn funzioni come dovrebbe …anzi a dire il vero funzione 5 giorni si e 10 no ,perché per ripartire devono intervenire loro … Nn ho mai avuto un rimborso nonostante i parecchi periodi di nn funzionalità..
Ho mandato e-mail di reclamo ma nulla..risposta è una sola..se disdice i costi di attivazione vanno pagati anche se funziona solo per un giorno..solo allibita ..chiedo se effettivamente è così..grazie
Gentile Erica,
confermo che in caso di recesso prima dei 24 mesi resta valido il vincolo contrattuale del costo di attivazione che a scelta del cliente può essere saldato continuando il periodo di rateizzazione o pagato in unica soluzione.
Fatta questa premessa generale il suo caso credo che possa avere un altro esito in base ad alcune considerazioni.
In caso di singhiozzo della linea, in presenza di cause imputabili all’Operatore, l’Agcom stabilisce il principio della responsabilità dell’operatore qualora lo stesso non garantisca l’utilizzo del servizio in modo regolare, continuo e senza interruzioni, in conformità a quanto previsto dall’articolo 3, comma 4, della delibera Agcom n. 179/03/CSP.
Pertanto questo principio potrebbe essere fatto valere promuovendo il tentativo di conciliazione sul sito di conciliaweb, piattaforma on line gestita dall’Autorità tramite il quale chiede l’indennizzo, il rimborso delle somme versate e di recedere dal contratto senza pagare gli oneri di recesso, costo di disattivazione e quello di attivazione rateizzato. Le modalità di iscrizione sulla piattaforma sono reperibili sullo stesso sito dell’Autorità.
Per altre informazioni ci contatti
Staff Trovatariffe
Buon giorno,
Io ho onorato interamente un contratto con Vodafone, poi ho voluto cambiare operatore. Successivamente Vodafone nella fattura finale oltre ai 25 euro di canone mi addebita 98 euro per disattivazione. Io non ho pagato ed ho scritto a Vodafone che non gli dovevo nulla per disattivazione perché ritenevo fosse una penale. Ad oggi ho già risposto a ben 2 agenzie di recupero crediti di Vodafone. Io ho risposto a tutte allo stesso modo con cui ho risposto a Vodafone.
Secondo voi ho fatto bene?
Aggiungo che non è la prima volta che mi trovo in questa situazione. Prima con fastweb stessa cosa gli scrissi e in quel caso chiedetti io 500 euro di danni poiché mi assillato o per mesi. Dopo la mia raccomandata non si sono fatti più sentire.
Buongiorno,
ho ricevuto la fattura di chiusura contratto di rete fissa con la vodafone
La fattura di 249€ mi sembra eccessiva in quanto ci sono voci che non comprendo tipo contributo attivazione offerta casa 131€.
Nell’offerta che mi era stata proposta c’erano da pagare 5€ al mese di contributo attivazione per 48 mesi. Avendo recesso prima dei 24 mesi con la DELIBERA AGCOM N. 487/18/CONS cosa dovrei pagare?
Tenga presente che sono stato legato a vodafone per 16 mesi quindi da settembre 2018 fino a gennaio 2020.
Grazie per il suo consulto
Gentile Claudio,
l’importo della fattura è indubbiamente elevato e credo che siano diverse le voci che incidono sulla spesa complessiva.
Il contributo di attivazione rateizzato non viene meno con il recesso anticipato perchè è un debito contratto al momento della sottoscrizione dell’offerta e va saldato.
Su questo punto ci sono due aspetti da considerare.
Il primo è quello che tu hai diritto di avere lo stesso piano di rateizzazione del contributo che avevi in precedenza e non dover pagare in unica soluzione. In questo senso dovresti contattare Vodafone.
Il secondo aspetto riguarda la durata del periodo di rateizzazione di 48 mesi che secondo la Delibera da te citata non dovrebbe essere piu’ lungo di 24 mesi. L’Operatore in questo caso dovrebbe ricalcolare le rate al minor periodo.
Nel tuo caso però non si avrebbe una riduzione della spesa sul contributo di attivazione-
La Delibera AGCOM N. 487/18/CONS si prefigge lo scopo di aumentare la libertà del consumatore nella scelta di altri Operatori presenti sul mercato contenendo i costi di recesso ma in pratica come dimostra il tuo caso ciò non avviene.
Per verificare se ti sono stati chiesti nella fattura la restituzione degli sconti oltre misura dovresti verificarne l’entità rapportardola ai canoni a regime.
Per altre informazioni contattaci
Staff Trovatariffe
Buongiorno,mi chiedo come e possibile che la tim mi mandi una fattura di € 540,95 di PENALE perchè avrei cambiato solamente il numero sempre in TIM 10 giorni prima dei 24 mesi per problemi sulla linea.Quando sono stati gli stessi addetti di un centro TIM a consigliarmi, senza mettermi a conoscenza della Penale.
Gentile Consolato,
la cifra è spropositata ma per dare un parere mi occorrerebbe sapere le voci a cui si riferiscono le penali e le condizioni economiche previste dal suo contratto. Chieda chiarimenti al servizio clienti, 187, sull’elevato importo e se ritiene che ci siano delle difformità può presentare reclamo e in seconda istanza presentare un tentativo di conciliazione al Co.re.Com.
Per altre informazioni ci contatti
Staff Trovatariffe
Io ho disdetto con Teletu e da quanto ho capito, anche se si sono superati i 48 medi di vincolo del contratto, i costi di disattivazione della linea sono dovuti lo stesso. L’ operatrice peró mi ha detto che mi verrà anche addebitato un altro mese di utillizzo di internet oltre la data della disdetta. È una cosa corretta? A me sembra fantascienza.
Gentile Sig. Luca,
dalla comunicazione del recesso l’Operatore ha per legge, il famoso Decreto Bersani, un termine stabilito in massimo trenta giorni entro cui ha l’obbligo di procedere al distacco della linea. E’ il termine a cui si riferisce l’operatrice che le ha dato le informazioni. Può succedere che le operazioni tecniche di distacco si concludano prima dei trenta giorni. In tal caso le deve essere fatturato solo il periodo durante il quale è rimasta attiva la linea.
Per altre informazioni ci contatti
Staff Trovatariffe
buonasera,
le sottopongo il mio caso:
ho sottoscritto nel maggio 2017 un contratto con TIM che prevedeva fonia&adsl, alla fine di marzo 2019 (prima della scadenza del vincolo contrattuale di 24 mesi) ho sottoscritto con lo stesso operatore un nuovo contratto con l’attivazione di un nuovo numero telefonico e contestualmente cessazione del numero di telefono precedente. mi è arrivata l’ultima fattura relativa alla numerazione cessata nella quale mi vengono descritte e addebitate le seguenti voci “Cessazione anticipata linea” €100, “Recesso Promo Valore” €100 e “Costo disattivazione linea e servizio” €28,84. Chiedo se le voci addebitate siano legittime e se ci sono delle azioni da compiere per evitare tali addebiti.
Grazie e buon lavoro
Gentile Nicola,
i costi da lei descritti fanno riferimento alla promozione che ha condizioni specifiche e a volte derogano alle condizioni generali economiche del contratto.
Secondo il contratto la disdetta della linea voce e adsl è di 49 euro mentre a lei è addebitato un importo inferiore di 28,84 euro.
Non siamo in grado di affermare se le altre voci di costo siano legittime in quanto non conosciamo le condizioni economiche applicate alla promozione.
Dovrebbe rintracciare le condizioni della promozione per poter valutare la legittimità dei costi relativi alla cessazione anticipata alla Promo valore.
Per altre informazioni ci contatti,
Staff Trovatariffe
Buongiorno, vorrei sottoscrivere un contratto con Tiscali, ma leggendolo attentamente ci sono tanti aspetti che non mi convincono affatto:
– E’ legale che in un contratto, alla voce che dovrebbe descrivere i costi di disattivazione, ci sia un link che rimanda ad una pagina web di Tiscali? I costi riportati su un sito internet, un domani possono cambiare senza preavviso, e non rimangono ben reperibili nel contratto. Mi sembra assurdo.
– Perché viene definita offerta, se il prezzo è bloccato (da come mi hanno detto al telefono) per sempre? Un’offerta non dovrebbe scadere? Cosa c’è dietro?
– Perché, se l’offerta dura per sempre, il contratto due anni (per poi rinnovarsi da solo)? Cosa succede dopo i due anni?
Di seguito i link a Contratto e Offerta commerciale:
https://assistenza.tiscali.it/export/sites/assistenza/.downloads/contratto/EXT_CGdC_B2C_19122018.pdf
https://casa.tiscali.it/doc/caratteristiche-offerta/upg/ultrafibra_1G_ofs.pdf
Grazie e buon lavoro,
Gentile Giulia,
1) e’ una pratica adottata da alcuni Operatori quello di rimandare al sito web i costi di disattivazione nel contratto.
Una pagina web dedicata ai costi di disattivazione è resa obbligatoria a ciascuna compagnia dall’ Autorità per assicurare la trasparenza delle informazioni al consumatore.
Inoltre quando il cliente sottoscrive una tariffa ha un riepilogo delle condizioni dell’offerta compresi i costi realtivi alla cessazione del contratto.
Nel caso intervenisse una variazione di essi durante il rapporto contrattuale deve essere per legge portata a conoscenza del cliente che può decidere di accettarle o meno.
2)La denominazione di offerta è una scelta commerciale diretta a dare maggiore risalto alla convenienenza del prezzo rispetto ad una pubblicità del tipo “tariffa bloccata”.
Non viene usata la denominazione di promozione che è soggetta ad un limite temporale.
3)Nella clausola del contratto viene stabilita una durata minima di 24 mesi al termine del quale il contratto si rinnova tacitamente a tempo indeterminato salvo disdetta da parte del cliente.
E’ contenuto nella clausola un rimando alle condizioni specifiche dell’offerta nel caso siano diverse da quelle del contratto.
Per cui se l’offerta stabilisce che il prezzo non cambia dopo il termine di due anni il prezzo è bloccato anche per i successivi rinnovi.
grazie per averci contattato,
staff Trovatariffe
Buongiorno, vorrei sapere se i costi di disattivazione linea x migrazione (pari a euro 35) sono dovuti dopo 32 anni come clienti telecom. All’atto di sottoscrizione del contratto non ricordo si sia parlato di costi di disattivazione. Grazie in anticipo.
Gentile Vincenzo,
innanzitutto complimenti per la fedeltà nei confronti di Tim, non sono frequenti casi come il suo. Per quanto concerne il contratto con la Telecom nel corso degli anni sono intervenute numerose modifiche da parte dell’Operatore le quali vengono portate a conoscenza dei già clienti mediante comunicazione nelle stesse bollette. Dalla comunicazione delle modifiche contrattuali il cliente ha 30 gg. entro cui decidere se recedere gratuitamente dal contratto, trascorsi i quali, le condizioni si considerano tacitamente accettate.
Pertanto se lei ha ricevuto le suddette comunicazioni è tenuto al pagamento dell’importo richiesto per la migrazione altrimenti ha diritto di contestare l’ importo in base al contratto originario.
Per altre informazioni ci contatti,
Staff Trovatariffe
Salve, Vorrei capire se è vero che uscendo da Wind infostrada per passare a tim oltre ai 35 euro devo continuare a pagare le rate del modem residue pari a 5 euro al mese fino a alla 48 rata?
Spero di essermi spiegata. Vi ringrazio anticipatamente.
Gentile Pasqualina,
in caso di recesso le vengono addebitati oltre al costo di migrazione, come lei ha correttamente scritto di 35 euro, il conto finale delle rate residue del modem in un unica soluzione.
Così’ non riceverà nessun altra fattura relativa al possesso del modem.
Per altre informazioni ci contatti,
saluti
Staff Trovatariffe
Salve, mi è stato utile leggere il suo articolo.
Un’azione che sarebbe utile prendere, da parte delle varie Associazioni Consumatori e Autorità del settore, in merito alle Modifiche Unilaterali del Contratto proposte, anzi imposte dagli operatori (non solo telefonici) è di imporre la messa in evidenza, a caratteri cubitali e nella prima pagina della bolletta, ovvero in comunicazione separata, della presenza delle Modifiche Unilaterali.
È vero che l’utente sarebbe tenuto a leggere integralmente il testo di ciascuna fattura, ma trovo scorretto che queste comunicazioni importanti avvengano normalmente in testo piccolo, nascosto magari in mezzo ad altre informazioni secondarie come offerte etc.
La mancata evidenziazione di queste comunicazioni spesso gioca a favore degli operatori che vedono quindi trascorrere tranquillamente il periodo (peraltro ristretto, spesso di soli 30 giorni e dunque di una fattura) entro il quale l’utente ha facoltà di recedere, rimanendo quindi quest’ultimo accalappiato ai costi di uscita (a mio personale parere ingiustificati e vessatori) e per giunta vedendosi aumentare la tariffa. Siamo al limite della truffa.
Se ci fosse la possibilità di indire una petizione per imporre la messa in evidenza, in un riquadro a parte messo in prima pagina e magari a caratteri cubitali rossi, di questo tipo di comunicazioni nelle fatture, io sarei favorevolissimo.
Grazie
Salve, volevo chiedere un’informazione. In data 12/03/2018 mi è stata attivata la linea fibra di TIM essendo da anni loro cliente su linea fissa e fino a tale data, ADSL, in data 16/03/2018 tramite raccomandata esercito il diritto di ripensamento (quindi come da legge entro i 14 gg) avendo stipulato il contratto al di fuori dei locali commerciali, e effettuo migrazione a vodafone. Nell’ultima fattura TIM mi addebita 99,00 e di costi di disattivazione, io ritengo non siano giusti. Ho chiamato più e più volte TIM e alcuni mi dicono una cosa altri un’altra, quindi ad oggi non so come comportami. Potreste darmi un consiglio. Grazie
Buongiorno. Avevo un contratto linia fissa Tim smart fibra con la telecom del 10/2016. La legge di dic 2017 che modifica la tariffa da 28 a mensile mi ha permesso di passare ad un altro operatore- senza costi di penalizzazione per recesso anticipato cosi diceva la tim entro il 31 marzo con un avviso via fax al 800 000 187 che o provveduto a mandare specificando esattamente come oggetto “modifiche contrattuale” da loro richiesto
Adesso mi arriva u a bolletta con costi per disattivazione anticipata di 99 euto
Costi per il bonus di arrivo 29.99
Servizio internet che e giusto da pagare di 64 euro
Rate per modem 100 passa euro
Per un totale di 318 euro
La tim mi dice che non ce nessuna ricevuta fax.. Anche se da la mia parte la ricevuta dice OK
Gentile Catalin.
storni la fattura ed effettui il pagamento solo per l’importo che ritiene corretto.
L’importo relativo al costo di disattivazione 99 euro deve essere contestato con raccomandata allegando la documentazione in suo posseso, l’esito via fax e la copia dell’avviso da lei inviato. La contestazione ferma la procedura di esigibilità del credito e l’Operatore deve dare una risposta entro il termine stabilito nella carta dei servizi.
Può inviare la contestazione oltre che tramite raccomandata con ricevuta di ritorno anche tramite la pec all’indirizzo telecomitalia@pec.telecomitalia.it allegando in tutti e due i casi la fotocopia del documento di identità.
Grazie per averci contattato,
saluti
Staff Trovatariffe
Buongiorno a tutti,
ho dato il recesso a Vodafone iperfibra 1Gb entro i 14gg, dal momento che non raggiungeva neanche i 100Mb, ma adesso mi hanno inviato una fattura pari a 48,02E. Inoltre, oggi mi e’ anche arrivato un sms dove richiedono la sostituzione della vodafone station che ho gia’ restituito, circa 1 mese or sono, con corriere TNT seguendo le indicazioni per la restituzione dal loro stesso stesso sito(Gestione Resi). Chiamo il num. verde indicato nell’SMS e la voce automatica recita:” ….se gia’ spedito con corriere DHL digitare il numero della lettera di vettura, se spedito con altro corriere, il numero della lettera di vettura non verra’ riconosciuto” . Ergo, stasera d casa, provero’ comunque a digitare il numero della lettera di vettura del corriere TNT.
Per la cronaca, ho chiamato 4 volta l’assistenza, di cui una quinta mi hanno messo in contatto con un loro tecnico di secondo livello. Quest’ultima ha non solo confermato che la linea aveva qualcosa che non andava, ma anche che non rispettava la minima larghezza di banda garantita da vodafone medesima, ovvero 100Mb: infatti, raggiungeva al massimo picchi di 93Mb/sec(col vento a favore).
In altre parole, non raggiungeva neanche 1/10 della velocita’ promessa(si sa che non saranno mai raggiunti i valori teorici e raramente quelli ottimali, ma qui dovevano verificare e molto probabilmente “aprire i rubinetti” a monte). L’incompetenza totale dei loro tecnici e’ poi qualcosa di imbarazzante: per ognuno dei 5 interventi durati 9 giorni(tentavano di ritardare sempre, chissa’ perche’ – ovviamente sono ironico), non facevano altro che resettare la vodafone station da remoto.
La mia domanda e’, ma veramente dovrei pagare qualcosa a costoro? Perche’ leggendo sul loro stesso sito, sembrerebbe invece il contrario, ovvero sono loro che dovrebbero rimborsare eventuali pagamenti effettuati dal cliente:
Informativa sul diritto di recesso – Per il consumatore – Vodafone
Questo era il contratto:
======================================== =
Contributo di attivazione
1 euro per 48 rinnovi di 4 settimane per nuova
linea
Velocità IperFibra
1 fino a 1 Gigabit gratis per 12 rinnovi di 4
settimane, poi 5€ ogni 4 settimane
Fissi nazionali senza limiti
Mobili nazionali senza limiti
Fissi internazionali senza limiti
Internet fuori casa 1 Giga in 4G ogni 4 settimane
Anticipo conversazione
50 euro (IVA inclusa) nella prima fattura o in
negozio se hai scelto il Bollettino Postale come
metodo di pagamento (nessun contributo in
caso di pagamento con Carta di Credito e RID)
Servizi opzionali Non hai ancora scelto nessun servizio opzionale
======================================== ====
Gentile Paolo,
se hai esercitato il diritto di ripensamento entro 14 gg. non devi pagare nulla.
Per cui devi contestare l’importo che ti viene addebitato motivandolo con l’aver esercitato il diritto al ripensamento e allegandone la ricevuta.
Se hai anticipato delle somme chiedi il loro rimborso.
Grazie per averci contattato,
saluti
Staff Trovatariffe
Ero un abbonato Tiscali dal 2009. Da qualche giorno ho annullato il contratto senza migrazione. Devo pagare la disattivazione nonostante nel mio contratto, ripeto del 2009, non esisteva questa possibilità?
Gentile Paolo,
si applicano le condizioni esistenti nel contratto stipulato all’epoca, 2009, salvo che non siano intervenute delle modifiche contrattuali. Gli Operatori quando hanno inserito i costi di disattivazione hanno contattato i clienti secondo la normativa di settore per comunicargli la modifica delle condizioni. Pertanto è tenuto al pagamento del costo di disattivazione se ha ricevuto tale comunicazione altrimenti può contestare la fattura sulla base delle condizioni del suo contratto di lunga data.
Grazie per averci contattato,
saluti
Staff Trovatariffe
Salve vorrei avere un informaZione ho un contratto con infostrada daa oltre sette anni …dovró trasferirmi fuori e nn necessito piu di questo servizio mi hanno chiesto una tariffa di costi di disattivazione di 76 euro come posso uscirne ?dopo tanti anni nn lo trovo giusto
A me sembra che il Tribunale di Taranto abbia interpretato ben diversamente la legge Bersani:
http://www.altalex.com/documents/news/2016/10/04/operatori-telefonia-contratto-recesso-costi
Avevo un contratto tiscali dal 2013 però nel gennaio 2016 ho cambiato promozzione adesso ho distetto il loro servizio traslocando a vodafone oggi mi è arrivata l ultima bolletta di 351,34 ho chiamato la tiscali e mi è stato detto che devo pagare la penale della promozione che avevo cioe lo sconto che mi veniva fatto ogni mese.non mi era stato detto ma oggi leggendo il contratto via mail ho letto che dovevo rimanere con lo loro 36 mesi le sembra giusto questa cosa e se sono obbligata a pagare.grazie
Buongiorno! !!Vi chiedo gentilmente un’informazione : Nel mese di giugno ,con raccomandata ho richiesto a Tim la cessazione del servizio per decesso dell’abbonato. Adesso Tim oltre a farmi pagare il mese di luglio (che ho pagato) mi chiede contributo spese cessazione servizio. Sono obbligata a pagare?Sono l’erede dell’abbonato. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
Buongiorno, ho sottoscritto un contratto adsl+telefono con Infostrada a partire dall’agosto 2015. Da febbraio 2018 mi trasferirò e Infostrada mi da due alternative: pagare 73,5€ per trasferire la linea oppure pagare 65€ per disdire il contratto. Io a questo punto vorrei optare per disdire il contratto ma è corretto addebitarmi 65€ di costi di disadditvazione? Io sono loro cliente da più di 24 mesi. Grazie in anticipo!
buongiorno
nel mese di luglio ho fatto richiesta di migrazione , dopo circa 4 anni di contratto, da infostrada a vodafone , mi hanno addebitato 35 euro di costi di migrazione ( costi ridicoli, che secondo me doìvrebbero provare) cmq ad ogni modo volevo sapere se i soldi sono dovuti o meno alla luce del fatto che i vincoli contrattuali sono terminati da tempo visti i 4 anni di abbonamneto trascorsi.
grazie
Salve.
Il mio caso è un po’ diverso. Lo riporto per sommi capi, sperando che possiate darmi indicazioni su come procedere.
Per il servizio ADSL+telefono, feci migrazione da Wind a Tiscali attraverso un call center, il 20/09/16. Quindi il contratto risulta stipulato in tale data per via telefonica.
L’attivazione della linea Tiscali è avvenuta il 07/10/16 (cosa che risulta sul mio profilo cliente). Il servizio si è mostrato subito pessimo in quanto la ADSL andava a singhiozzi ed il telefono non funzionava proprio; così, dopo 5 reclami al loro help desk e varie telefonate senza risposta esaustiva (non sapevano dirmi quando avrebbero risolto i problemi), ho deciso di chiudere il numero e farmi un nuovo contratto con altro operatore.
Ho dunque inviato loro disdetta il 14/10/09, ritenendo di rientrare pienamente nel periodo di recesso senza addebiti per aver stipulato il contratto telefonicamente.
Ricevetti telefonata da Tiscali con cui mi preannunciavano l’addebito delle spese di cessazione + il costo di una mensilità, causa recesso oltre 14 giorni dalla stipula del contratto; spiegai loro la situazione e che non potevo essere scontento del servizio fino ad averlo provato, cosa che per quanto esposto è avvenuta sì dopo 14 giorni dalla stipula, ma per causa loro che hanno attivato il servizio più tardi. Mi dissero di inviargli una mail dettagliata.
Inviai la mail, ma non ottenni risposta.
Oggi ricevo una lettere (semplice, non A/R) con cui l’Avv. Piras di Cagliari mi invita a pagare i 112 Euro richiesti, senza ulteriori addebiti se lo faccio entro 10 giorni.
Cosa devo fare? Il pagamento è dovuto, oppure ho ragione io? Il contratto può davvero ritenersi perfezionato prima che il servizio venga attivato?
E’ il caso che attenda una raccomandata dall’Avv. Piras, prima di pagare, o mi consigliate di pagare subito a seguito della lettera semplice?
Grazie mille!
Ciao Griscia,
Il mio caso è analogo al tuo.
Hai avuto indicazioni sul da farsi?
Gentile Marco,
se nel contratto non si fa menzione di tale situazione la questione è interpretabile. Ritengo che le spese del modem vadano pagati in quanto si tratta di una promozione che segue delle condizioni diverse dal contratto principale. La Tim che recentemente ha fatto delle modifiche contrattuali ha previsto espressamente sulla pagina web che i dispositivi presi a noleggio dovessero essere saldati oppure su richiesta del cliente pagati a rate.
In ogni modo presentare reclamo per contestare i costi del modem ai sensi dell’art. 70 non costa nulla.
Saluti,
Staff Trovatariffe
P.s.
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