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Quando riteniamo che la vendita di un bene o di un servizio rientri in una pratica commerciale scorretta, come abbiamo approfondito nell’articolo dedicato all’argomento, è importante sapere quali strumenti il consumatore ha a disposizione per difendersi.
Segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)
L’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è l’ente preposto a vigilare sulle pratiche commerciali scorrette e può intervenire con sanzioni nei confronti delle aziende che violano le normative. Per segnalare una pratica scorretta, è possibile:
- Compilare il modulo online sul sito dell’AGCM
- Inviare una segnalazione via PEC o raccomandata
- Contattare le associazioni dei consumatori per assistenza
Poteri dell’Autorità
L’Autorità, d’ufficio o su istanza di ogni soggetto o organizzazione che ne abbia interesse, inibisce la continuazione delle pratiche commerciali scorrette e ne elimina gli effetti, applicando le sanzioni previste.
In particolare, l’Autorità, se ritiene la pratica commerciale scorretta, vieta la diffusione, qualora non ancora portata a conoscenza del pubblico, o la continuazione, qualora la pratica sia già iniziata. Con il medesimo provvedimento può essere disposta, a cura e spese del professionista, la pubblicazione della delibera, anche per estratto, ovvero di un’apposita dichiarazione rettificativa, in modo da impedire che le pratiche commerciali scorrette continuino a produrre effetti
Diritto di recesso e rimborso
In molti casi, il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro 14 giorni dall’acquisto senza dover fornire spiegazioni. Questo vale soprattutto per gli acquisti online o fuori dai locali commerciali. È fondamentale conservare la documentazione dell’acquisto e inviare la richiesta di recesso in forma scritta.
Azione legale e richiesta di risarcimento
Il consumatore può agire per vie legali, al fine di ottenere, ad esempio, il risarcimento del danno subito e la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, tenuto conto della gravità e della natura della pratica commerciale sleale, del danno subito e di altre circostanze pertinenti. In alcuni casi, è possibile aderire a class action promosse da associazioni per ottenere giustizia in modo collettivo.
Conciliazione e risoluzione stragiudiziale
Alcuni settori prevedono strumenti di conciliazione che permettono di risolvere le controversie senza ricorrere al tribunale. Ad esempio, per le telecomunicazioni esiste il Co.Re.Com., o la piattaforma conciliaweb mentre per l’energia si può ricorrere al Servizio Conciliazione dell’ARERA.
Il consumatore può agire personalmente o delegare un intermediario per avviare la pratica. A tal fine il servizio di consulenza RimborsoVeloce.it si occupa, su delega del consumatore, di intraprendere le azioni necessarie per tutelarne i diritti e ottenere il rimborso dovuto
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