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Se stai pensando di sottoscrivere la tariffa fibra di TIM e sei preoccupato di non riuscire a esercitare il diritto di ripensamento, ti posso dire che in generale il diritto di ripensamento è gratuito per i consumatori che acquistano servizi a distanza come questo ad eccezione di casi particolari.
In base alla normativa, puoi esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dalla data di conclusione del contratto, senza alcuna penalità o spesa aggiuntiva a tuo carico. C’è però una situazione che potrebbe generare un pagamento, vediamo quale.
Quando esercitare il diritto di ripensamento
Il diritto di ripensamento è regolamentato nel testo normativo denominato “codice al consumo” e precisamente nell’art. 52 e segg. in cui vengono indicati i requisiti per il suo esercizio al fine di tutelare il consumatore nelle fasi di acquisto di beni e servizi a distanza o fuori dai locali commerciali del venditore.
Rientrano nella tipologia dei contratti a distanza quelli stipulati telefonicamente, quelli conclusi via web sul sito dell’operatore o le proposte concluse tramite un addetto alla vendita porta a porta.
Nella fase di sottoscrizione dell’offerta, il venditore deve fornire al cliente le informazioni sulle condizioni economiche del servizio proposto e specificare che si può recedere dal contratto esercitando il diritto di ripensamento.
Il termine entro il quale esercitare il diritto di ripensamento era originariamente di 10 giorni. Successivamente è stata recepita la direttiva europea con il decreto legislativo n. 21 del 21 febbraio 2014 che ha esteso il termine fino a 14 giorni. Termine che viene ulteriormente prorogato se non vengono rispettati gli adempienti sopra menzionati
Il ripensamento nel contratto tim fibra
Nelle condizioni generali del contratto di Tim relativa al servizio in fibra ottica è recepita la norma sul diritto al ripensamento ma sono specifica alcune condizioni.
Dispone l’art. 11
Nel caso in cui il Cliente abbia richiesto espressamente di attivare il Servizio durante il periodo di recesso di 14 giorni sopra indicato -e il Servizio sia effettivamente attivato da TIM entro detto termine-, il Cliente sarà tenuto al pagamento degli eventuali costi del servizio fruito sino al momento in cui ha informato TIM del suo esercizio del diritto di recesso.
L’articolo dispone, quindi, che il cliente in caso di recesso per esercizio del diritto di ripensamento non è esente dal pagare i servizi di cui abbia usufruito quando abbia chiesto fossero attivati nel periodo di esercizio del recesso gratuito.
Si tratta di importi di lieve entità che però Tim non vuole accollarsi e addebita al cliente. Un “modus operandi” che non è seguito dagli altri operatori, Fastweb e Vodafone, che consentono ai clienti di usufruire di un termine più ampio di ripensamento, 30 giorni, utili a testare il servizio di connettività gratuitamente.
Il modulo per esercitare il diritto al ripensamento di Tim lo puoi scaricare in formato pdf dal seguente link .
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